4a Divisione Alpina Cuneense  
Campagna di Russia

Gen. Emilio Battisti, Comandante della Cuneense.
"...alla mia morte seppellitemi con i miei Alpini...". Dal testamento del Gen. Battisti.
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Generale Emilio Battisti Emilio Battisti nasce a Milano il 22 dicembre 1889. Dopo aver frequentato la Scuola Militare di Modena e nominato Sottotenente nel 1910, viene assegnato al Btg. “Vestone” dell’8° Rgt. Alpini partendo pochi mesi dopo per la Campagna di Libia (1911-1913) dove guadagna le prime decorazioni, due croci di guerra al valore militare. Nel corso della prima Guerra Mondiale con il grado di capitano comanda la 241^ compagnia del Btg. “Val Baltea” del 4° Rgt. Alpini quindi con il grado di maggiore dall’ottobre 1916 fino al termine della guerra, il Btg. “Exilles” del 3° Rgt. Alpini. Partecipa alle battaglie sui fronti del Merzli, Vodil, Adamello, Corno di Cavento, ecc. meritando una medaglia d’argento e una di bronzo. La sua “alpinità” è confermata nell’aderire alla nascita dell’Associazione Nazionale Alpini, che avviene a Milano l’8 luglio 1919, della quale è fra i soci fondatori come risulta nell’archivio della Sede Nazionale.Nel gennaio 1936 parte come colonnello comandante del 7° Rgt. Alpini della Divisione “Pusteria” per la conquista dell’Etiopia.
Durante la Campagna emergono ancora le sue grandi doti di comandante e rientra nel 1937 con una medaglia di bronzo.

Come un diario giornaliero, oggi divenuta preziosa testimonianza storica, invia per tutto il periodo lunghi articoli al giornale “L’Alpino” che regolarmente pubblica. Questa “cronaca” verrà raccolta in un libro dal titolo Il 7° Alpini in Africa Orientale, pubblicato a cura della Sede Nazionale, dove compaiono caricature e vignette realizzate dallo stesso Battisti. Parte quindi per la guerra di Spagna (1938-1939) al comando della Divisione Legionaria “XXIII Marzo” e poi delle “Frecce Verdi” meritando due medaglie d’argento e la promozione a generale di Brigata per “meriti di guerra”.

Con l’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940 viene nominato Capo di Stato Maggiore del Gruppo Armate Ovest e partecipa alle operazioni sul fronte francese. Nel marzo 1941 assume il comando della Divisione Alpina “Cuneense” impegnata sul fronte greco-albanese poi nel luglio 1942 parte per il fronte russo. Qui condivide la sorte dei suoi alpini rifiutando di salire sull’aereo, messo a disposizione dal comando tedesco, per porlo in salvo durante il drammatico ripiegamento del gennaio 1943. Nella notte tra il 26 e 27 gennaio il reparto comando della Divisione viene accerchiato definitivamente e, fallito ogni tentativo di aprirsi un varco, tutti i componenti cadono prigionieri. Sette anni dura la sua sofferta prigionia fra carcere duro e campo di concentramento.

Rimette piede sul suolo italiano il 15 maggio 1950.

Promosso generale di Corpo d’Armata assume prima il comando del VI Comiliter poi nel 1952 è nominato presidente del Consiglio Superiore delle Forze Armate e comandante del Nucleo 3^ Armata in Bologna.

Il 22 dicembre lascia definitivamente l’Esercito ed entra come socio effettivo nella Sezione ANA Bolognese Romagnola, della quale viene nominato Presidente Onorario a vita. Con grande impegno e dedizione, per nove anni partecipa alle Adunate Nazionali Alpini come ai raduni di Gruppo, alle commemorazioni nazionali come nei piccoli paesi fino al 23 novembre 1971, quando muore a Bologna.

All’illustre Generale vengono tributati i massimi onori con la promessa di accedere, appena possibile, alle sue volontà: essere sepolto tra i suoi alpini della “Cuneense”. Il suo desiderio viene realizzato dodici anni dopo. Domenica 3 luglio 1983 le sue spoglie vengono inumate nel Sacrario di Colle di Nava (Imperia) dedicato ai caduti della “sua” Divisione Alpina “Cuneense”.

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